Comune di San Sperate - Comunicazione - 97/2020

Incontro Comuni ritenuti "avvantaggiati" (zone normali) ai sensi del regolamento Ue 1305 del 2013

Oggetto: Incontro Comuni ritenuti "avvantaggiati" (zone normali) ai sensi del regolamento Ue 1305 del 2013

Anno
2020
Settore
Istituzionale
Tipo
Comunicazione
Numero
97
Data inizio pubblicazione
13/09/2020

Sabato sera 12 settembre 2020 alle ore 16.30, si è tenuto, presso il capannone dei F.lli Setzu sito nella zona industriale di Samassi per garantire il rispetto delle norme Covid-19 (che ringraziamo per la disponibilità), un incontro tra diversi amministratori e agricoltori dei Comuni esclusi dall'inserimento nell’elenco delle “zone svantaggiate”.

Questa  esclusione limita o non consente alle nostre aziende agricole di beneficiare  delle misure di sostegno finanziario in favore del comparto, mettendole di fatto in una condizione paradossale:  considerati avvantaggiati per parametri ma realmente svantaggiati, perdonate il gioco di parole, rispetto ai Comuni risultati svantaggiati per parametri. 

Il regolamento Ue 1305 del 2013 prevede infatti la definizione di aree che presentino effettivi svantaggi naturali da giustificare attraverso specifici "parametri tecnici” già stabiliti. A seguito della presa d’atto della Conferenza Stato-Regioni, il Ministero delle Politiche agricole ha completato un lungo e tormentato iter che ha portato ad avere la nuova delimitazione delle zone soggette a vincoli naturali significativi, diverse dalle zone montane, su tutto il territorio nazionale: le cosiddette "zone svantaggiate".
L’attività è stata condotta dal Ministero attraverso il Crea, ente di ricerca nazionale, verificata dagli uffici Regionali e concordata con gli uffici della Commissione europea.

Questa nuova delimitazione ha permesso l'inserimento di 309 Comuni nelle aree considerate svantaggiate.
Sono rimasti fuori i Comuni di
Assemini, Badesi, Girasole, Masainas, Olmedo e Ortacesus, che prima della revisione erano considerati svantaggiati, insieme a quelli chi si sono visti confermare l’esclusione: Alghero, Arborea, Samassi, San Gavino Monreale, San Sperate, Senorbì, Simaxis, Uras e Valledoria.
Per questi Comuni si ritiene si sia perpetrata un'ingiustizia che porterà i nostri agricoltori ad operare in condizioni di concorrenza sleale.

Nell'incontro si è ricordato che contro questa delimitazione è possibile, entro il 20 settembre 2020, presentare ricorso al TAR. Tale ricorso può essere presentato solo dagli agricoltori dei territori interessati (pare non possa essere presentato dalle amministrazioni).
Grazie all'interessamento di legali si è evidenziato come, per poter aver successo, il ricorso al TAR si può presentare esclusivamente se si può dimostrare che nell'applicazione dei parametri tecnici indicati dalla Comunità Europea la parte istruttoria (Crea) abbia commesso degli errori, facendo si che gli stessi non siano stati applicati correttamente. Operazione che l'Assessorato Regionale dell'agricoltura afferma di aver comunque fatto con il risultato, secondo l'assessorato stesso, di aver contribuito all'inserimento di diversi Comuni che inizialmente erano stati esclusi in fase istruttoria.
Tuttavia gli agricoltori di Ortacesus, con l'ausilio dell'Avvocato Umberto Cossu, contestano che il loro territorio sia servito oltre il 50% da irrigazione come sostenuto da Crea, elemento che importante in quanto ha fatto si che siano stati esclusi dai Comuni area svantaggiati. 

Discorso diverso per Comuni che, come San Sperate, i parametri utilizzati sono inequivocabili rendendo quindi inconsistente ogni possibilità di successo di un eventuale ricorso di questo tipo.
Ricordo nuovamente che il ricorso al TAR scade il 20 settembre, è comunque sempre possibile presentare un ricorso al Presidente della Repubblica (che ha tempi di risposta più lunghi).

Oltre le possibilità di intraprendere iniziative legali che mirano alla contestazione sull'applicazione dei parametri, nell'incontro odierno si è valutata con molta attenzione la possibilità di attuare un intervento politico congiunto con l'obiettivo di contestare dalla base i parametri tecnici utilizzati da Crea e indicati dalla comunità Europea basati, tra le varie cose, sull'altimetria, la dimensione della rete irrigua consortile, i criteri biofisici dei terreni, la densità di bestiame, la produzione standard media. Sono infatti questi i parametri che sono stati utilizzati per l'individuazione dei territori svantaggiati.
L'obiettivo è sostituirli con altri che possano definire con maggiore precisione e obiettività le nostre realtà agricole, considerando tutta un'altra serie di parametri e di elemnti critici che non vengono considerati in alcun modo e che sono invece fondamentali.
Infatti nei parametri utilizzati da Crea non vengono considerate in alcun modo la  continuità e l'omogeneità di territori che appartengono a diversi Comuni, le difficoltà legate all'insularità e che sono uguali per tutti i Comuni (esempio le aziende devono affrontare maggiori costi per l'acquisto di attrezzature e macchinari, la difficoltà di intervento di tecnici specializzati per le riparazioni). Non vengono inoltre considerate le evidenti disparità di aziende, costrette a operare in territori omogenei e confinanti con condizioni di agevolazioni fiscali o percentuali di partecipazione nei bandi europei che,  quando non sono negate del tutto, risultano essere per i nostri Comuni molto inferiori rispetto agli altri 309 Comuni.


Queste disparità rischiano di dare il colpo di grazia alle nostre aziende  produttive che oggi si trovano in difficoltà e trovandosi in condizioni di ulteriore svantaggio rispetto alle aziende che si trovano anche a pochi metri di sistanza.
Inoltre non viene considerato l'eccessivo frazionamento delle proprietà, l'incremento dei rischi dovuti alle situazioni di emergenza meteo, l'invasione di parassiti infestanti provenienti da aree esterne, l'abbandono graduale dell'agricoltura da parte dei giovani, le pressioni delle aree urbane o industriali e... si potrebbe continuare a lungo.

E' fondamentale che i parametri vengano rivisti e ridisegnati nel rispetto delle difficoltà reali che l'intera Sardegna ha per via dell'insularità. La Regione Sardegna, tramite l'Assessorato all'Agricoltura non può non considerare questo problema che riguarda i territori importanti per l'agricoltura e schierarsi al loro fianco. Questo è ciò che ci aspettiamo.

Si è anche discusso sulla necessità di tenere alta l'attenzione su questo problema, coinvolgendo le parti politiche Regionali e Nazionali che dimostrino attenzione al problema a partire dalla Commissione Consiliare Regionale. 
Si sta inoltre valutando l'organizzazione di una protesta di sensibilizzazione che coinvolga le associazioni di categoria e tutti gli agricoltori dei territori cosiddetti "avvantaggiati" e che possa coinvolgere l'opinione pubblica affinché ci sia la giusta attenzione per sanare una grossa ingiustizia perpetrata a danno dei nostri agricoltori.

Il Sindaco 

Enrico Collu

 

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