Comune di San Sperate - Comunicazione - 86/2020

Esercitazione delle Frecce Tricolori presso la base aerea di Decimomannu

Oggetto: Esercitazione delle Frecce Tricolori presso la base aerea di Decimomannu

Anno
2020
Settore
Istituzionale
Tipo
Comunicazione
Numero
86
Data inizio pubblicazione
27/08/2020

Oggi, giovedì 27 agosto 2020, in occasione dell'esercitazione del 313º Gruppo Addestramento Acrobatico dell'Aeronautica Militare Italiana, conosciuto come le "Frecce Tricolori", nelle nostre funzioni di Sindaci dei territori prospicienti la base aerea di Decimomannu siamo stati ospiti del Comandante della base, il Col. Cosimo De Luca. A causa della situazione Covid-19 l'accesso alla base in occasione di questo evento è stato permesso eccezionalmente solo ai Sindaci dei territori interessati dalla presenza della base a vario titolo. Presenti insieme al sottoscritto il Sindaco di Villasor Massimo Pinna, la Sindaca di Decimomannu Anna Paola Marongiu e il Sindaco di Decimoptzu Alessandro Scano.  

Alla fine dell'esercitazione abbiamo potuto conoscere personalmente e salutare i bravissimi piloti della pattuglia acrobatica. Ci siamo complimentati per la loro bravura ed eccellente professionalità che fanno della pattuglia acrobatica un riferimento assoluto a livello mondiale.

Il responsabile della  pattuglia delle operazioni a terra, rivogendosi in modo particolare al sottoscritto si è scusato per il fumo e il rumore causato durante l'esercitazione. Il motivo sarebbe che essendo San Sperate centro più vicino, come distanza lineare alla pista di volo dell'aereporto, gli aerei hanno praticamente volato sopra il nostro paese. Ho ringraziato per l'attenzione, che ho apprezzato,  ringraziando l'interlocutore per la premura. In realtà la stragrande maggioranza dei compaesani, più che lamentarsi, ha domandato se fosse previsto un bis, dimostrando di essere tutt'altro che infastidita. 

Insieme ai colleghi Sindaci abbiamo colto l'occasione per parlare anche del progetto della scuola di volo che pare avviandosi verso la realizzazione. Il Comandante ci ha illustrato un pannello raffigurante una planimetria con indicate schematicamente tutte le nuove opere in programma e, a larghe linee, le strategie e il nuovo utilizzo a cui si intende destinare la base.

Riflessione sulla base di Decimomannu, il suo passato, il presente e il futuro.

La base di Decimomannu (in raltà la maggior parte della stessa ricade nel Comune di Villasor, mentre San Sperate è il paese in linea d'aria più vicino alla pista), ha origini storiche essendo nata durante la seconda guerra mondiale (1940). La base ha sempre avuto una notevole influenza nel territorio, nel bene e nel male, portando problemi di vario tipo ma anche benessere economico. Le popolazioni dei paesi sono storicamente abituate a convivere con le attività della base seppur rumorose.

I disagi che la presenza della base comportava erano attenuati, per non dire totalmente superati, dalla folta presenza di americani, inglesi e tedeschi, in grado di garantire un notevole giro economico di cui godevano tutti i paesi limitrofi. La presenza delle tante attività di supporto all'interno della base garantivano anche un certo numero di posti di lavoro civili di svariato genere. 

I primi problemi iniziarano a nascere quando nel 1991 l'USAFE lasciò la base seguita poi, nel 1998, dalla RAF. La base subì una sostanziosa riduzione che incise anche nel ritorno economico di riflesso mentre lasciava praticamente invariate, anzi, si sentivano maggiormente, le criticità dovute alla sua presenza. Nel 2017 anche la Luftwaffe lasciava definitivanmente la base di Decimomannu, per ragioni economiche i tedeschi si trasferirono a Sigonella, lasciando i costi della base totalmente a carico dell'Italia. 

I pochi posti di lavoro, che la presenza dei tedeschi fino ad allora garantiva, vennero messi in discussione e ci fu anche una forte movimentazione popolare con una marea di polemiche al seguito. Si diffuse così nel territorio la preoccupazione crescente per una situazione che andava gradualmente in peggioramento. Nacque come conseguenza un dibattito acceso sul futuro della base e si iniziarono a formulare delle ipotesi, alcune anche bizzarre, insieme ad alcune proposte maggiormente credibili.

Il vero problema è: un area fortemente compromessa dal punto di vista ambientale da un utilizzo così lungo, ma con una dotazione tecnologica e delle funzioni che rimangono comunque importantissime (anche a scopo civile), in cosa può essere convertita e riqualificata? e le bonifiche del territorio, che ogni anno anno vedono impegnate importanti risorse, se l'areonautica dovesse lasciare la base, a carico di chi saranno? chi se ne occuperà?

L'ipotesi di smantellamento, comunque, pare non sia mai stata realmente presa in considerazione. La base oltre avere due piste importanti e ben posizionate, ha strutture importanti e dotazioni tecnologicamente avanzate e sofisticate, può  inoltre contare sul supporto del poligono sperimentale di addestramento interforze di Salto di Quirra, anch'esso di proprietà delle forze armate italiane e costituito nel 1956 (sorge nel comune di Perdasdefogu). La base anche dopo la partenza dei tedeschi ha continuato, e continua, ad essere considerata un centro ideale per la realizzazione di operazioni di addestramento piloti (lo prova anche l'evento odierno), e per programmare, anche a seguito di accordi temporanei internazionali, esercitazioni di grande importanza strategica. Questo anche perchè la base è dotata di un sofisticato sistema di combattimento simulato, il quale tra le varie cose ha di buono la limitazione dello sgancio diretto di ordigni, anche se pieni di cemento e non di esplosivo, nei poligoni dedicati. 

Questo tipo di utilizzo, e cioè temporaneo basato su accordi saltuari senza continuità, non è positivo per i nostri territori. Mentre i problemi e le criticità che la presenza della base  porta con se permangono, se non peggiorano, la mancanza di continuità data da queste attività non garantisce adeguati benefici in termini di ritorno economico al territorio, tantomeno con posti di lavoro stabili. Le cose potrebbero mutare radicalmente grazie alla nuova destinazione data alla base con la sua trasformazione a scuola di volo insieme ad altre attività ( es.aereospazio), attività che garantirebbero la necessità di personale specializzato e adetti in modo continuativo.

Nel 2013 tuttavia, prima dei saluti della luftwaffe, nella base fu portato un reparto di volo, l'80° centro SAR, che oltre a supportare le attività militari è dedicato al soccorso aereo nazionale e ad attività di protezione civile a favore della popolazione. Nel 2018 questo servizio viene rafforzato con l'insediamento della 4° sezione elicotteri della Guardia Costiera, questa si occupa di ricerca e soccorso in mare, di vigilanza per le attività legate alla pesca e delle risorse biologiche. 

Dopo i colloqui avviati con Ministero e i più alti rappresentanti militari e civili dell’aeronautica dall’allora presidente della Regione Francesco Pigliaru, si iniziò a parlare di scuola di volo e di aerospazio. A queste interlocuzioni fece seguito un accordo, portato avanti dal sottosegretario alla difesa Giulio Calvisi (PD) e firmato il 17 luglio 2018, tra l’Aeronautica Militare e la società Leonardo per la realizzazione di una scuola di Volo a Decimomannu. 
Il presidente Christian Solinas ha recentemente confermato la volontà di realizzare un centro di eccellenza per l’addestramento al volo avanzato internazionale, l’IFTS, (International flight training school) all’interno della base aerea di Decimomannu, proseguendo di fatto quanto iniziato nel 2018.

Tutti, anzi, quasi tutti concordano che un investimento di questo genere e importanza porterebbe dei vantaggi per tutto il territorio, sarebbe probabilmente come tornare ai tempi in cui  la base era frequentata dagli americani e dagli inglesi. 

Ritengo tuttavia che nell'analisi dei "costi benefici", partendo naturalmente dal fatto che appare inconfutabile che la base non possa (se non con conseguenze ambientali ed economiche disastrose) nè essere smantellata e neppure destinata ad altro utilizzo, occorra tener ben presente gli elementi che penalizzano le nostre Comunità che non sono pochi. Per aver garantita una equa compensazione penso che sarebbe giusto e sacrosanto che a fronte di queste criticità fosse riconosciuto alle Comunità un adeguato indenizzo.

Nelle interlocuzioni avute con i Sindaci di Villasor, Decimo e San Sperate a Villa Devoto, su invito dell'allora Presidente della regione Sardegna  Francesco Pigliaru, sottolineai (provocatoriamente) che avere nelle vicinanze una base come quella di Decimomannu, con tutti i problemi e i sacrifici che ricadono a causa della sua presenza sulla collettività e ricevere in cambio "solo"  pochi posti di lavoro  e di semplici adetti (lo scrivo con tutto il rispetto, son utili e hanno pari dignità come ogni  lavoratore ma, era la proporzione che non mi convinceva), avrei preferito che la stessa venisse chiusa e smantellata. Perlomeno, per il nostro paese non si sarebbero notate grandi differenze dal punto di vista di eventuali vantaggi che potevano scaturire dalla presenza della base. Precisai anche che invece sarebbe stata cosa buona e giusta, oltre che dovuta, che ai territori fosse riconosciuta una equa compensazione. Questa equa compensazione, aggiunsi, non si può basare solo su pochi posti di lavoro, come ai tempi della gestione tedesca, o solo su un ritorno economico dato dall'afflusso delle ampliate attività nella base. 

A titolo esemplificativo, la giusta compensazione potrebbe essere garantita dando possibilità di lavoro ai nostri giovani tecnici laurati, di potersi quindi specializzare, confrontarsi e crescere professionalmente in attività di alto livello; significa, se possibile e grazie all'ausilio di una politica adeguata della Regione, permettere la creazione di piccole aziende specializzate nei nostri territori che possano avviare produzioni di componenti indespensabili per le attività della base. Giusta compensazione potrebbe anche non significare avere delle contropartite economiche in contraccambio (indennità), o perlomeno non sarebbe l'unica strada percorribile. La contropartita potrebbe essere anche essere  rappresentata dal rafforzamento delle attività della base di contrasto agli incendi, non solo su larga scala, ma anche al servizio del nostro territorio a supporto, o anche meglio, coinvolgendo le nostre squadre di protezione civile e del soccorso, curando e sostenendo la loro formazione. Si potrebbe anche pensare, tramite un accordo di collaborazione per l'utilizzo delle forze militari, di impegnarle nel controllo del territorio (ad esempio per combattere le discariche abusive ). O ancora, si potrebbe pensare alla stipula di una convenzione che permetta, con l'ausilio dei mezzi e del personale presenti nella base, di mantenere pulite le cunette e i percorsi delle strade rurali  dei territori confinanti l'aeroporto (si potrebbe concordare un'intervento da eseguire due volte l'anno, darebbe decoro anche alla stessa base oltre che al territorio). Queste  sono solo alcune  delle ipotesi, messe sul tavolo convocato dal Presidente Pigliaru.  Su questo tema, in generale, intendo  chiedere al Presidente Solinas (al quale ho recentemente inviato una lettera di richiesta  incontro), un interlocuzione affinchè venga garantito il coinvolgimento delle nostre comunità.

Insieme agli altri colleghi intendiamo quindi chiedere con forza l'opportuno e giusto coinvogimento dei nostri Comuni negli sviluppi di questa nuova importante fase che coinvolge l'intero territorio per crescere in modo armonico e in un clima di condivisione. La disponibilità dimostrata dall'Areonautica in questa occasione ci fa ben sperare, conferma  l'interesse e la volontà di voler mantenere stretti rapporti con il territorio in cui si trova ad operare. Cosa che in questi otto anni del nostro mandato amministrativo, a onor del vero, l'areonautica ci ha sempre dimostrato con continue azioni di coinvolgimento e di informazione sulle proprie attività.

Il Sindaco

Enrico Collu

 

 

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