La Cultura nel Paese Museo

La storia di San Sperate è la storia di una comunità dinamica, aperta e ospitale, una comunità in sintonia con il suo tempo e i suoi luoghi, legata alle proprie radici contadine e allo stesso tempo rivolta all’altro da sé con passione e curiosità creativa. È la storia di un paese di Sardegna che ha vissuto e condiviso la sorte della maggior parte dei centri isolani, una storia fatta di dominazioni (puniche, romane, spagnole, sabaude) e preziosi momenti di autonomia e libertà, un’avventura comune e collettiva che, nella seconda metà dello scorso secolo, è culminata nell’esaltante stagione del Muralismo e del Paese Museo, con il suo ricco corollario di arte, cultura e socialità. Ora, all’alba del terzo millennio, la storia di San sperate si prepara nuovamente a diventare ponte e impalcatura tra saperi e culture, tra identità e novità, tra passato e futuro.

 

Mondi!! Pensiamo sia questo il modo migliore per parlare di chi vive, lavora e crea a San Sperate, perché di veri e propri mondi – culturali, professionali, artistici – si tratta. Come definire, altrimenti, la ricchezza e la complessità di un artista come Pinuccio Sciola, figlio e allo stesso tempo maestro e genitore della comunità sansperatina? O dell’attore Mario Fulghesu, icona del teatro in lingua sarda e grande caratterista del cinema italiano, dai Fratelli Taviani a Salvatore Mereu? Oppure di Pablo Volta, il grande foto-reporter che ha scelto di trascorrere a San Sperate gli ultimi 20 anni della sua vita, o dell’originale scultore e muralista Raffaele Muscas, o dell’attrice (e grande cuoca) Ida Pillittu..  Questi mondi, poi, trovano spazio e senso dentro la galassia composita dei gruppi, delle associazionidei movimenti culturali e dei festival locali, e nelle tante attività professionali – agricole, artigianali, produttive – in cui  i sansperatini eccellono e restituiscono quel mix di saperi antichi e pratiche contemporanee.